Opera multimediale di Gianvincenzo Cresta
in collaborazione con
Tempo Reale (Firenze), ResExtensa (Bari), Ritratti Festival (Monopoli), GRAME (Lione)
progetto realizzato con il sostegno del MiC – Boarding Pass Plus – Prima assoluta
Anteros è una figura della mitologia classica poco indagata che aveva il compito, tra gli altri, di garantire la reciprocità nelle relazioni amorose. A partire da qui, l’opera si sviluppa in un percorso nel quale le diverse arti convergono per raccontare una storia che riguarda tutti. Sullo sfondo il testo di François Cheng, Cinque meditazioni sulla bellezza ed altre letture come a disegnare una trama invisibile eppure molto presente. Non vi sono parole, ma tutto è affidato ai suoni, alle immagini ed ai corpi come vettori di svelamento di una intenzionalità.
Anteros è divisa in 3 quadri:
Il primo, Profumo e risonanza, è ricerca di senso: la musica è tutta slancio e desiderio, tensione verso una non ben definita meta, è inquietudine e attesa. È la presa d’atto dell’esistenza di “presenze” e dunque della possibilità di dire “io e tu”: da qui nasce il linguaggio e il potere di amare.
Il secondo quadro, Lo sguardo incrociato, ritrae la scena dell’incontro che è abbraccio e intreccio di anime; è la realizzazione della Bellezza che sta nell’impossibilità di definire chi guarda l’altro. È ispirato da questi versi
del poeta persiano Rûmî:
Questa notte è giunto, versando lacrime per il mio cuore.
Egli piangeva ed io piangevo, fino al levarsi dell’alba. È strano – egli ha detto – chi di noi due è l’amante?
Il terzo, Verso lo sconosciuto, è un guardare l’altrove per perdersi, puntando all’orizzonte: desiderio d’infinito. Cheng dice che l’anima di un essere è un paesaggio e qui l’incontro è con il mare emblema di un rapporto con
la natura che, a sua volta, guarda l’uomo.
In questo quadro, per un solo attimo, il mare si macchia di sangue: l’uomo può tradire se stesso quando non vede l’altro. Ogni sguardo ricambiato è un istante di bellezza, appello e rivelazione, e si ricongiunge con tutti gli
sguardi passati. È unico così come è unico ogni essere vivente.
Quartetto Felix
Vincenzo Meriani, violino
Francesco Venga, viola
Matteo Parisi, violoncello
Marina Pellegrino, tastiera
Massimo Felici, chitarra elettrica
Elettronica interattiva a cura di Damiano Meacci e Giovanni Magaglio per Tempo Reale (Firenze)
Video scenografia a cura di Audrey Coïaniz e Saul Saguatti per BASMATI Film (Bologna)
Coreografie: Elisa Barucchieri (ResExtensa), Germana Claudia Raimondo (Assistente)
Danzatori: Federica Panzeri, Gabriele Beddoni
La voce di Anteros è di Carlo Bruni, il testo è di Tiziana Drago
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