Cantata pastorale per la nascita di NS Signore

Una lunga e radicata tradizione appartiene alle molte istituzioni napoletane che tra il Sei e il Settecento si fanno promotrici di sontuosi uffici sacri. Si disegna un itinerario mistico che coinvolge palazzi, oratori, congregazioni, conservatori, collegi, conventi, chiese, confraternite. Si passa dalle suggestioni ispirate alla «notte del Santo Natale» alla dolorosa meditazione dei «tormenti e morte di Gesù Cristo»; dai «trionfi del Divino amore nella grotta di Betlemme» alla «pia rappresentazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo» fino a costituirsi un indice agiografico della fede cittadina.
Da Alessandro Scarlatti a Nicola Fago, da Carmine Giordani a Gennaro Manna, da Francesco Provenzale a Nicola Sabatino non c’è maestro di cappella che non si sia cimentato con musiche destinate ai servizi del Natale ricorrendo a tutti quei modelli stilistici e formali in voga senza dimenticare quell’allure timbrica e strutturale apportatrice di chiare ascendenze pastorali. Ritmi ternari, andamenti lenti e legati, melodie semplici e idilliache contraddistinguono un repertorio che ancora oggi suggestiona gli ascoltatori di qualsiasi latitudine conducendoci idealmente ad abitare i colorati percorsi presepiali battuti da avi che non disdegnavano di affollare, “oleograficamente”, la Betlemme “immaginaria” in cui era la bella Partenope ad essere la cuna ideale del Redentore abitata da un’umanità riconoscibilissima in cui trovavano diritto di cittadinanza anche i demoni e le maschere.
Paologiovanni Maione

 

ORFEO FUTURO | Ensemble di strumenti storici
Carmela Osato, soprano
Antonia Salzano, alto
Mario Ricciardi, flauti a becco
Giovanni Rota, violino
Federico Valerio, violino
Gioacchino De Padova, viola da gamba
Giuseppe Petrella, tiorba
Pierfrancesco Borrelli, organo e direzione


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